Archivio per la categoria ‘Canzoni

COME WALTZ TO ME   Leave a comment


COME WALTZ WITH ME

Canta:  Demis Roussos   –   Musica di:  Dmitri Shostakovich
(Waltz n°2 – Suite per orchestra di varietà)

testo:
Come walk with me and let go off the way you are going.
Come talk to me and i’ll tell you what’s really we’re flowing.
Life is much too good, my friend, don’t let it end.

Come dance with me and i’ll give you a gift worth giving.
Take a chance with me and i’ll show you a life thats worth living.
Life is much too good, my friend, don’t let it end.

Come waltz with me and let go off the way you are going.
Come talk to me and i’ll tell you what’s really we’re flowing.

Life is much to good my friend don’t let it end.

Come dance with me and i’ll give you a gift worth giving.
Take a chance with me and i’ll show you a life that’s worth living.

Life is much too good, my friend, don’t let it end.

Pubblicato 21/12/2013 da lelledistefano in Canzoni, CLASSICA

BISANZIO – di. Francesco Guccini   Leave a comment


BISANZIO 

di Francesco Guccini

1981

 BISANZIO

Anche questa sera la luna è sorta
affogata in un colore troppo rosso e vago,

Vespero non si vede, si è offuscata,
la punta dello stilo si è spezzata.

Che oroscopo puoi trarre questa sera, Mago?  

Io Filemazio, protomedico, matematico, astronomo,

forse saggio,
ridotto come un cieco a brancicare attorno,
non ho la conoscenza od il coraggio
per fare quest’ oroscopo, per divinar responso,
e resto qui a aspettare che ritorni giorno

e devo dire, devo dire,


che sono forse troppo vecchio per capire,
che ho perso la mia mente in chissà quale abuso, od ozio,
ma stan mutando gli astri nelle notti d’equinozio.

O forse io, forse io, ho sottovalutato questo nuovo dio.

Lo leggo in me e nei segni che qualcosa sta cambiando,
ma è un debole presagio che non dice come e quando…  

Me ne andavo l’altra sera, quasi inconsciamente,
giù al porto, a Bosphoreion, là dove si perde
la terra dentro al mare fino quasi al niente
e poi ritorna terra e non è più occidente:
che importa a questo mare essere azzurro o verde?

Sentivo i canti osceni degli avvinazzati,
di gente dallo sguardo pitturato e vuoto…
ippodromo, bordello e nordici soldati,

Romani e Greci urlate dove siete andati…
Sentivo bestemmiare in Alamanno e in Goto…

 

 Città assurda, città strana

di questo imperatore sposo di puttana,
di plebi smisurate, labirinti ed empietà,
di barbari che forse sanno già la verità,
di filosofi e di eteree,

sospesa tra due mondi, e tra due ere…

  Fortuna e età han deciso per un giorno non lontano,
o il fato chiederebbe che scegliesse la mia mano, ma…

 Bisanzio è forse solo un simbolo insondabile,
segreto e ambiguo come questa vita,
Bisanzio è un mito che non mi è consueto,
Bisanzio è un sogno che si fa incompleto,
Bisanzio forse non è mai esistita
e ancora ignoro e un’altra notte è andata,

  Lucifero è già sorto, e si alza un po’ di vento,
c’è freddo sulla torre o è l’ età mia malata,
confondo vita e morte e non so chi è passata…
mi copro col mantello il capo e più non sento,
e mi addormento, mi addormento, mi addormento..

Pubblicato 11/09/2011 da lelledistefano in Canzoni

Night Ride Across the Caucasus – di: Loreena McKennitt   Leave a comment


Night Ride Across the Caucasus

di:   Loreena McKennitt

Ride on through the night tide on
Ride on through the night tide on

There are visions, there are memories
There are echoes of thundering hooves
There are fires, there is laughter
There’s the sound of a thousand doves

In the velvet of the darkness
By the silhouette of silent trees
they are watching waiting
They are witnessing life’s mysteries

Cascading stars on the slumbering hills
They are dancing as far as the sea
Riding o’er the land, you can feel its gentle hand
Leading on to its destiny

Take me with you on this journey
Where the boundaries of time are now tossed
In cathedrals of the forest
In the words of the tongues now lost

Find the answers, ask the questions
Find the roots of an ancient tree
Take me dancing, take me singing
I’ll ride on till the moon meets the sea



Pubblicato 17/07/2011 da lelledistefano in Canzoni

LA RIVA BIANCA, LA RIVA NERA – Iva Zanicchi – 1971   Leave a comment


LA RIVA BIANCA, LA RIVA NERA

di:   A. Testa – E. Sciorilli   –   canta:    Iva Zanicchi

Canzone del 1971 contro tutte le guerre.  E’ stata tradotta in decine di lingue.

. “Signor capitano si fermi qui”.
“Sono tanto stanco, mi fermo sì”.
“Attento, sparano, si butti giù”.
“Sto attento, ma riparati anche tu”.

“Dimmi un po’, soldato, di dove sei?” 
“Sono di un paese vicino a lei,
però sul fiume passa la frontiera,
la riva bianca, la riva nera,
e sopra il ponte vedo una bandiera,
ma non è quella che c’è dentro il mio cuor”. 

“Tu soldato allora non sei dei miei?”
“Ho un’altra divisa, lo sa anche lei.”
“No, non lo so, perché non vedo più,
mi han colpito e forse sei stato tu.” 

–  “Signor capitano, che ci vuoi far?
questa qui è la guerra, non può cambiar.”

Sulla collina canta la mitraglia
e l’erba verde diventa paglia,
e lungo il fiume continua la battaglia,

“ma per noi due è già finita ormai”.

“Signor capitano, io devo andar.” 

“Vengo anch’io con te, non mi puoi lasciar.”

“No, non ti lascerò, io lo so già,
starò vicino a te per l’eternità.”

Tutto è finito, tace la frontiera,
la riva bianca, la riva nera,
mentre una donna piange nella sera
e chiama un nome che mai risponderà.

“Signor capitano si fermi qui.”
“Sono tanto stanco, mi fermo sì.”

Pubblicato 16/07/2011 da lelledistefano in Canzoni

LA CANZONE DI MARINELLA – di Fabrizio De André   1 comment


LA CANZONE DI MARINELLA

Musica e Testo di:   Fabrizio De André

Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella

Sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta

Bianco come la luna il suo cappello
come l’amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone

E c’era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c’era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani suoi tuoi fianchi

 Furono baci e furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle

Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent’anni ancora alla tua porta

Questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose

E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose.

Pubblicato 09/07/2011 da lelledistefano in Canzoni

MANHA DE CARNAVAL! – ORFEU NEGRO – LA CANZONE DI ORFEO   2 comments


ORFEU NEGRO

Manhã De Carnaval!

brasileiro

.

 italiano

Canta:   Marisa Sannia

La canzone venne composta per la colonna sonora del leggendario film “Orfeo Negro”, diretto dal regista francese Marcel Camus e basato su un dramma di Vinicius De Moraes,  grande poeta,  autore dei testi delle più importanti canzoni popolari brasiliane.
Sebbene quasi tutte le canzoni del film sono state firmate da Antonio Carlos Jobim per la musica e da Vinicius De Moraes per il testo, Manha de Carnaval e Samba de Orfeu sono le uniche due canzoni ad essere state composte da Luis Bonfa e Antonio Maria.
La canzone è considerata una delle più importanti canzoni brasiliane di tutti i tempi per avere contribuito alla fine degli anni cinquanta a fondare il genere della bossa nova ed è diventata in pochi anni un classico ancora oggi regolarmente eseguito in una quantità di versioni in tutto il mondo.
In Francia come in Italia la canzone è conosciuta come “La Canzone di Orfeo”, in Italia oltre da Marisa Sannia fu cantata da Caterina Valente.

versione solo musica

TESTI:

(Orfeu Negro)

Manha de Carnaval

Manhã tão bonita manhã
De um dia feliz que chegou
O sonho seu surgiu e em cada cor brilhou
Voltou o sonho então ao coração

Depois deste dia feliz
Não sei se outro dia haverá
É nossa manhã tão bela afinal
Manhã de carnaval

Canta o meu coração, a alegria voltou
Tão feliz a manhã desse amor

=== (nel film:) ===

Manha tao bonita manha
Na vida uma nova cancao

Cantando so teus olhos,
Teu riso, e tuas maos

Pois ha de haver um dia
Em que viras

Das cordas do meu violao
Que so teu amor procurou

Vem uma voz
Falar dos beijos
Perdidos nos labios teus

Canta o meu coracao
Alegria voltou, tao feliz
A manha deste amor.

(La Canzone di Orfeo)

Il sole ogni dì splenderà

 Il sole ogni dì splenderà,
il cuore ogni dì canterà
per dedicare a te
mille pensieri in fior,
per confidare a te tutto il mio amor.

Il sole ogni dì splenderà,
il mondo ogni dì sentirà
un canto d’amor
perché tu sarai con me,
sempre con me.

Il mondo ogni dì sentirà
un canto d’amor
perché tu sarai con me,
sempre con me.

Sempre con me.

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versione testo canzone nel film:

Pubblicato 07/07/2011 da lelledistefano in Canzoni, Musiche da films

YESTERDAY – The beatles   Leave a comment


YESTERDAY

YESTERDAY

Yesterday, all my troubles seemed so far away,
Now it looks as though they’re here to stay,
Oh I believe in yesterday.
Suddenly, I’m not half to man I used to be,
There’s a shadow hanging over me.
Oh yesterday came suddenly.
Why she had to go?
I don’t know she woldn’t say.
I said something wrong,
now I long for yesterday.
Yesterday, love was such an easy game to play,
Now I need a place to hide away,
Oh I believe in yesterday.

 (traduzione italiana)

IERI

 Ieri, tutti i miei problemi sembravano allontanarsi

Adesso sembrano quasi che stiano di casa qui
Oh io credo in ieri
Improvvisamente, non sono l’uomo che ero
C’è un’ombra che sta sopra di me
Oh ieri è venuto improvvisamente
Perche lei se n’é dovuta andare?
Non so, non l’ha voluto dire
Ho detto qualcosa di sbagliato
Ora vorrei che fosse ieri
Ieri, l’amore era un gioco così facile da giocare
Ho bisogno di un posto dove nascondermi
Oh, io credo in ieri.

Pubblicato 07/07/2011 da lelledistefano in Canzoni

CALIFORNIA DREAMING   Leave a comment


California dreaming

Testo e musica del complesso:   The mamas & the papas

California dreaming

All the leaves are brown  –  All the leaves are brown
And the sky is grey  –  And the sky is grey
I’ve been for a walk  –  I’ve been for a walk
On a winters day  –  On a winters day

I’d be safe and warm  –  I’d be safe and warm
If  I  was in L.A.  –  If  I  was in L.A.
California dreamin’  –  California dreamin’

On such a winters day.

Stopped into a church,    I passed along the way
Well, I got down on my knees  – Got down on my knees

And I pretend to pray  –  I pretend to pray

You know the preacher likes the cold  –  Preacher likes the cold

He knows Im gonna stay  –  Knows Im gonna stay
California dreamin’  –  California dreamin’

On such a winters day.

All the leaves are brown  –  All the leaves are brown
And the sky is grey  –  And the sky is grey
Ive been for a walk  –  Ive been for a walk
On a winters day  –  On a winters day

If I didnt tell her  –  If I didnt tell her
I could leave today  –  I could leave today
California dreamin’  –   California dreamin’

On such a winters day

 California dreaming 

On such a winters day

California dreaming

On such a winters day

TRAD.:   Tutte le foglie sono appassite
e il cielo è grigio
Sono andato a passeggiare
in un giorno d’inverno
 
Sarei al sicuro e al caldo
 
se fossi a Los Angeles
Sognando la California
 
 in questo giorno d’inverno
 
Mi fermai davanti a una chiesa che trovai lungo la strada
Beh, mi inginocchiai
 
e finsi di pregare
Sapete, al predicatore piaceva il freddo
 
Sa che io sto
Sognando la California
 
in questo giorno d’inverno
 
Tutte le foglie sono appassite
e il cielo è grigio
Sono andato a camminare
in un giorno d’inverno
 
Se non glielo avessi detto
potrei partire oggi
Sognando la California
 
in questo giorno d’inverno

Sognando la California
in questo giorno d’inverno

Sognando la California
in questo giorno d’inverno
VERSIONE ITALIANA  –  Cielo grigio su  /  Foglie gialle giù  /  Cerco un po’ di blu /  Dove il blu non c’è                                      Sento solo freddo  / Fuori e dentro me  /  Ti sogno California  /  e un giorno io verrò!
Entro in una chiesa / e cerco di pregar  / Ma il mio pensiero va  /  ritorna sempre la!
Al caldo sole che vorrei / caldo sole che / che qui non verrà maiTi sogno California / e un giorno io verrò!   

                                  Cielo grigio su  /  Foglie gialle giù  /  Cerco un po’ di blu /  Dove il blu non c’è                                    Se lei non mi aspettasse  /  so che partirei                                                                      

                                  Ti sogno California  /  e un giorno io verrò / Ti sogno California /  e un giorno io verrò! …

Pubblicato 07/07/2011 da lelledistefano in Canzoni

House of the rising sun – The animals   Leave a comment


LA CASA DEL SOLE

HOUSE OF THE RISING SUN

Musica e parole del coomplesso:  The animals

HOUSE OF THE RISING SUN

 There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it’s been the ruin of many a poor boy
And God I know I’m one

My mother was a tailor
Sewed my new blue jeans
My father was gamblin’ man
Down in New Orleans

 Now the only thing a gambler needs
Is a suitcase and a trunk
And the only time he’ll be satisfied
Is when he’s all a-drunk

 Oh mother, tell your children
Not to do what I have done
Spend your lives in sin and misery
In the house of the Rising Sun

 Well I’ve got one foot on the platform

The other foot on the train

I’m going back to New Orleans

To wear that ball and chain

 Well there is a house in New Orleans
They call the Rising Sun
And it’s been the ruin of many a poor boy

And God I know I’m one

And God I know I’m one 

C’è una casa a New Orleans
la chiamano il Sole Nascente
ed è stata la rovina di più di un povero ragazzo
e Dio, so di essere uno di questi
Mia madre era una sarta
cucì i miei blue jeans nuovi
mio padre era un giocatore d’azzardo
giù a New Orleans

Ora, l’unica cosa di cui ha bisogno un giocatore d’azzardo è una valigia e un bagagliaio
Ed è soddisfatto solo quando
è ubriaco del tutto

Oh madre di’ ai tuoi figli
di non fare quello che ho fatto io
di non spendere la loro vita nel peccato e nella miseria
nella casa del Sole Nascente

Ora, un piede sul binario

l’altro piede sul treno
sto tornando a New Orleans
con la palla al piede *

Ebbene, c’è una casa a New Orleans
La chiamano il Sole Nascente
ed è stata la rovina di più di un povero ragazzo

e Dio, so di essere uno di questi
e Dio, so di essere uno di questi

Note :
* può significare “in pirgione”, oppure
può anche essere ”per sposarmi”.

Pubblicato 06/07/2011 da lelledistefano in Canzoni

Da oriente a occidente – di: Battiato   Leave a comment


 Da Oriente a Occidente

(Collana sulle ali di Aries  –  Franco Battiato – 1973)

DA ORIENTE A OCCIDENTE

 Riduci le stelle in polvere
e non invecchierai
mi appare in sogno Venere
tu padre che ne sai?

Lontano da queste tenebre
matura l’avvenire.
Il cielo è senza nuvole
Padre fammi partire!

La luce sul vulcano

Indicherà l’uscita!

Al fuoco delle tenebre

Scelgo una nuova vita!

Pubblicato 29/06/2011 da lelledistefano in Canzoni

IL CILIEGIO – di: Angelo Branduardi   Leave a comment


Il ciliegio

Angelo Branduardi

.
.
.
Questo testo,  particolare, è stato ripreso  dal tema di una ballata scozzese vecchia di millenni 
che riprende, a sua volta,  il vangelo di Matteo.
.
Il vecchio è Giuseppe  e  la ragazza  Maria,  in dolce attesa di Gesù.
.
Il testo è stato sampato da W. Sandys,  Christmas Carols  nel 1833.
.
La melodia originale  è di J.  McGill,  Folksongs of the Kentucky Mountains,  1917.
Già ero vecchio e stanco
per prenderla con me,
ma il vecchio giardiniere
rinunciare come può
all’ultimo suo fiore,
se l’inverno viene già.
Già ero vecchio e stanco,
ma la volli per me
e il sorriso della gente
di nascosto accompagnò
il mio andare verso casa
e l’inverno viene già…
Lei era la più bella
che avessi visto mai:
sorrideva fra le ciglia
e il mio cuore riscaldava,
era l’ultimo mio fiore
e l’inverno viene già…
Poi anche il mio cillegio
a suo tempo maturò;
lei venne un mattino
a chiedermene i frutti.
“Devo avere quelle ciliegie
perche presto un figlio avrò”.
guardavo le sue guance:
più bella era che mai.
e sentivo dentro me
già crescere la rabbia:
“Chiedi al padre di tuo figlio
di raccoglierle per te”.
Sorridendo come sempre,
le spalle mi voltò
e la vidi in mezzo ai prato
verso l’albero guardare:
era l’ultimo mio fiore
e l’inverno viene già.
Fu il ramo suo più alto
che il ciliegio chinò
ed il padre di suo figlio
così l’accontentò.
Già ero vecchio e stanco
per prenderla con me,
ma il vecchio giardiniere
rinunciare come può
all’ultimo suo fiore,
se l’inverno viene già.

Pubblicato 30/06/2010 da lelledistefano in Canzoni

Concierto de Aranjuez – André Rieu   Leave a comment


 Concierto de Aranjuez

Composizione di:  Joachin Rodrigo

Alla chitarra:  Paco de Lucìa

Composizione di:  Joachin Rodrigo

Dirige:  Andrè Rieu

Aranjuez è un comune spagnolo di circa quarantamila abitanti situato nella comunità autonoma di Madrid.  Posta sulla riva sinistra del Tago,   Aranjuez,   è nota per i suoi edifici reali e per i grandi giardini in contrasto con l’aridità della zona circostante della Nuova Castiglia.

Il Concerto d’Aranjuez (Concierto de Aranjuez)  è probabilmente l’opera più nota di Joaquín Rodrigo, uno dei compositori spagnoli più famosi del primo dopoguerra.  Scritto all’inizio del 1939 a Parigi,  in un’atmosfera tesa per le ultime vicissitudini della guerra civile spagnola e per l’imminente seconda guerra mondiale, costituisce la prima opera scritta da Rodrigo per chitarra e orchestra.

La strumentazione è unica, dal momento che è raro trovare una chitarra solista che si confronta con il suono prodotto da un’intera orchestra.  Ciò nonostante, la chitarra non viene mai coperta, pur rimanendo  l’unico strumento solista per l’intera esecuzione.

Scritto ispirandosi ai giardini del Palazzo Reale di Aranjuez, la residenza di primavera del re Filippo II nella seconda metà del secolo XVI, in seguito ricostruito a metà del secolo XVIII per Fernando VI, il concerto cerca di trasportare l’ascoltatore ai suoni della natura sebbene questi siano lontani nello spazio e nel tempo.

Aranjuez,
Un lugar de ensueños y de amor
Donde un rumor de fuentes de cristal
En el jardín parece hablar
En voz baja a las rosas.

Aranjuez,
Hoy las hojas secas sin color
Que barre el viento
Son recuerdos del romance que una vez
Juntos empezamos tú y yo
Y sin razón olvidamos.

Quizá ese amor escondido esté
En un atardecer
En la brisa o en la flor
Esperando tu regreso.

Aranjuez,
Hoy las hojas secas sin color
Que barre el viento
Son recuerdos del romance que una vez
Juntos empezamos tú y yo
Y sin razón olvidamos.

En Aranjuez, amor, tú y yo!

 Aranjuez
è scesa ormai la sera su di te
e su questo mio viso leggerai
quello che il tempo ha scritto gia’
in un giorno lontano.

Aranjuez
la tua voce lenta canterà
al sole e al vento ed al tempo che poi tutto porta via
questa mia storia che non dico mai
ma resta chiusa nel cuore
e su gli occhi traspare, lo so,
in un dolce sorriso.

Aranjuez
la tua antica gloria non c’é piu’
ora piangi e una chitarra li’ con te
il tuo bel nome non c’e’ piu
é fiorito in una rosa.

Aranjuez
la mia voce lenta cantera’
al sole e al vento ed al tempo che poi tutto cambiera’
questa tua storia che nessuno sa
che tieni stretta sul cuore
e su gli occhi traspare, lo so,
in un dolce sorriso.

La sera è qui coi ricordi
che ci portera’ vuole dire a noi
che non siamo mai soli.
Aranjuez
Aranjuez.

Pubblicato 28/05/2010 da lelledistefano in Canzoni, CLASSICA

BADDE LONTANA – (Versione Originale) – De: “I BERTAS”   Leave a comment


CANTO SARDO

BADDE LONTANA

(I Bertas)

(Versione Originale)

(Versione 2)

IL FATTO è storicamente accaduto -era il 21.03.1957- quando lungo la valle l’attività dei mugnai era ormai in declino. Nella prima metà del ‘900, infatti, San Lorenzo (frazione di Osilo) contava una trentina di mulini idraulici e due gualcherie. Negli anni ’50 solo pochi erano ancora attivi. Ma che cosa ci vuole dire, in definitiva,  questa canzone? Pietro Pisanu  -morto nella culla, sepolto da una    roccia (staccatasi da un costone della parete rocciosa che sovrastava la casa)- è ancora vivo e ancora continuerà a vivere. Una canzone, quando diviene memoria, certe volte è capace anche di questi prodigi.  Così, davvero nulla contano ormai i soliti dati anagrafici -San Lorenzo (Osilo), 3 maggio 1956, 21 marzo 1957-; rimane invece una memoria viva che gli restituisce tempo e vita, nel cuore delle persone. 

(Dal sito http://www.Antoniostrinna.it)

Sardo                                                                               Italiano

BADDE LONTANA                                                VALLE LONTANA

Sutta su chelu de fizzu meu                        Sotto il cielo di mio figlio
como si canta finzas tres dies.                 ora si canta per tre giorni.
Badde lontana, Badde Laurentu            Valle lontana, Valle di S. Lorenzo
solu deo piango pensende a tie!             Soltanto io piango pensando a te!
Mortu mi l’hasa chene piedade               Me l’hai ucciso senza pietà
cun d’una rocca furada a Deus.              con una roccia rubata a Dio!
 
Badde lontana, Badde Laurentu           Valle lontana, Valle di S. Lorenzo
Commente fatto a ti perdonare?           Come faccio a perdonarti?
 
Zente allegra e bella                                           Gente allegra e bella festa
oe sese in donzi domo.                                     Oggi sono in tutte le case.

Chelzo cantare, chelzo pregare               Voglio cantare, voglio pregare
ma nun m’ascultat su coru meu.           Ma non m i ascolta il cuore mio.

Dammi sa manu Santu Laurentu         Dammi la mano San Lorenzo,
deo so gherrende intro a mie.                  io sono in lotta dentro di me!


Dammi sa manu, chi so gherrende      Dammi la mano ché sono in lotta
Faghem’isperare umpare a tie!               Fammi sperare insieme a te!


Dammi sa manu Santu Laurentu        Dammi la mano San Lorenzo,
deo so gherrende intro a mie.                 io sono in lotta dentro di me!
 

Dammi sa manu chi so peldende         Dammi la mano, mi sto perdendo
faghem’isperare umpare a tie.             Fammi sperare insieme a te!


 

Pubblicato 24/11/2009 da lelledistefano in Canzoni

CARUSO – di: Lucio Dalla – Canta: Luciano Pavarotti   Leave a comment


Testo e musica di:  LUCIO DALLA;     Canta:   LUCIANO PAVAROTTI;     Titolo:  CARUSO


            

Caruso

COME E’ NATA QUESTA CANZONE

Durante un’intervista il cantautore italiano Lucio Dalla  ha  raccontato  il significato del testo della canzone “Caruso”.
Il cantautore (Lucio Dalla) si trovò costretto,   in seguito ad un guasto alla propria imbarcazione,  a soggiornare in un albergo a Napoli,  dove  -molti anni prima-   era morto il famoso  tenore italiano  Enrico Caruso.
Qui i proprietari dell’albergo gli raccontarono degli ultimi giorni della vita del tenore, e della sua passione per una giovane a cui dava lezioni di canto.
In seguito a quei racconti, Lucio Dalla ebbe l’ispirazione per scrivere il brano.

Qui dove il mare luccica
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Sorrento
un uomo abbraccia una ragazza
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto

Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
e’ una catena ormai
che scioglie il sangue nelle vene,  sai

Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti la in America
ma erano solo le lampare
e la bianca scia di un’elica
sentì il dolore nella musica
si alzò dal Pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte

Guardò negli occhi la ragazza
quegli occhi verdi come il mare
poi all’improvviso uscì una lacrima
e lui credette di affogare

 Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
e’ una catena ormai
e scioglie il sangue dint’e vene sai

Potenza della lirica
dove ogni dramma e’ un falso
che con un po’ di trucco e con la mimica
puoi diventare un altro

Ma due occhi che ti guardano
così vicini e veri
ti fanno scordare le parole
confondono i pensieri.

Così diventò tutto piccolo
anche le notti la in America
ti volti e vedi la tua vita
come la scia di un’elica

 Ah si, e’ la vita che finisce
ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva felice
e ricominciò il suo canto

 Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
e’ una catena ormai
che scioglie il sangue dint’e vene sai
(bis)

Pubblicato 24/11/2009 da lelledistefano in Canzoni

La Guerra Di Piero -1969 – di: Fabrizio De André   Leave a comment


La Guerra Di Piero

di:   Fabrizio De André  –  1969

 

Pubblicato 03/10/2009 da lelledistefano in Canzoni